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Viaggio in Scozia effettuato nell'agosto del 2006. Principali località visitate : Kirkcudbright, Glasgow, Maybole: Culzean Castle and Country Park, Trossachs Park, Loch Lomond, Inveraray: Inveraray Castle, Achnabreck, Crinan, Kilmartin Glen: Temple Wood, Falls of Lora, Oban, Dunstaffnage Castle, Kilchurn Castle, Dornie: Eilean Donan Castle, Isola di Skye: Dunvegan Castle, Plockton, Western Ross: Gairloch - Inverewe Garden, Falls of Measach, Ullapol, Highlands Settentrionali, Arcipelago delle Orcadi, Arcipelago delle Shetland, Dunrobin Castle, Loch Ness, Urquhart Castle , Forte George, Cawdor Castle, Pennan, Malt Trail: distillerie Strathisla e Glenfiddich, Castle Trail: Kildrummy Castle, Craigievar Castle, Crathes Castle, Pitlocry, Blair Castle, Stirling Castle, Culross, Edimburgo, Rosslyn Chapel.
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Highlands, un concentrato di natura con qualche spruzzo di presenza umana, una forma di vita che da queste parti sembra quasi una presenza aliena. Lasciamo Ullapool e sulla A835 iniziamo a risalire verso nord. Oggi niente giri per castelli, ma solo, si fa per dire, splendidi panorami mozzafiato, a caccia di minuscole baie dorate che ad altre latitudini, in questo periodo, sarebbero brulicanti di corpi distesi al Sole. E già, il Sole questo sconosciuto, chissà come se la sta ridendo, nascosto li da qualche parte dietro queste nuvole senza confini. Nuvole che scorrono via veloci, ora nere e minacciose, ora candide e delicate, degna corona di deliziose colline verdi punteggiate da piccole case bianche. Ma se l'uomo da queste parti scarseggia, certo non si può dire lo stesso dell'animale che meglio sembra essersi adattato a questi climi, la pecora. Avanziamo a velocità ridotta lungo strade che in alcuni tratti sembrano quasi dei sentieri di campagna, e in fondo è anche una buona scusa per poter ammirare con calma i panorami che ci accompagnano lungo il tragitto, tra distese verdi smeraldo e loch incantati in cui si riflette un'atmosfera rilassata, quasi immobile. La A835 cambia e nei pressi di Unapool diventa la A894, nome diverso stessa sostanza. Piccoli paesini di pescatori, isolati fari d'epoca, splendide baie di sabbia, vertiginose scogliere. Durness, Oldshoremore, e tanti altri nomi che si fissano nella memoria d'una giornata nelle Highlands.
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Arrivati a Durness siamo ormai nelle Highlands settentrionali. Il nome dell'unica corsia percorribile, che cambia con una facilità impressionante,
è divenuto ora A838, anche se alla fine si tratta pur sempre della stessa strada che segue lo sviluppo d'una costa frastagliata e spazzata dai
venti. Nei pressi di Achuvoldrach, prima di attraversare un ponte, giriamo a sinistra in direzione di Port Vagso, un minuscolo paesino di
pescatori. Lungo la strada, poco prima di Talmine, avvistiamo una colonia di foche pigramente sdraiata su un banco di sabbia
che affiora al largo. Certo sono un po' lontano e più che aguzzare la vista dobbiamo montare lo zoom più potente di cui disponiamo, ma è la testimonianza di come nella zona non sia difficile
imbattersi nei simpatici animali. Ports Vagso è incastonato in una deliziosa baia formata da grandi lastroni di roccia sovrapposta, su cui riposano i ruderi di vecchi croft, le tipiche case in pietra dal doppio comignolo dei pescatori delle Higlands.
Tornati indietro riprendiamo il nostro viaggio in direzione est sulla A838, che per non smentirsi, poco dopo, diventa A836. Nei pressi di Tongue avvistiamo i resti del Varrich Castle, trecentesca dimora ormai in rovina appartenuta al clan dei Mackay, mentre più avanti sostiamo brevemente per ammirare dall'alto scorci sulle belle baie di sabbia di Coldbackie e Bettyhill. Il panorama della costa è veramente superbo e si riesce a goderne in tutta tranquillità dato che il traffico di veicoli ed esseri umani è praticamente inesistente, tanto che ad un certo punto viene quasi spontaneo interrogarsi su dove siano finiti tutti. Ancora un tratto di strada ed arriviamo nel minuscolo porticciolo di Reay risalente al 1830. Da qui, sulla sponda opposta d'uno stretto braccio di mare, si vede in lontananza la centrale nucleare di Dounreay. Una presenza ingombrante che aggiunge un tocco futuristico all'ambiente e che proprio indolore non deve essere, visto l'avvertimento che recita il cartello messo in bell'evidenza: ' Attenzione - Particelle radioattive sono state trovate nella sabbia della spiaggia '. Il tempo di tradurre e di salutare di corsa.
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Poco più avanti c'imbattiamo nell'altra bella sorpresa della giornata, una piccola mandria di Bufali delle Highland che rumina tranquillamente al lato della strada. E' una razza autoctona dal caratteristico mantello peloso, che a dispetto delle grandi corna ha invece un'indole tranquilla e dolcissima.
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Siamo ormai prossimi alla nostra meta finale, evitiamo di entrare a Thurso, la città più a nord della Scozia, che non offre nulla di particolarmente interessante e puntiamo decisamente verso il promontorio di Dunnet Head, il punto più settentrionale dell'intera terraferma britannica. Cosi a Dunnet svoltiamo a sinistra, lasciando la A836 per la B855. La strada termina sul limitare d'una vertiginosa scogliera, dove la sagoma d'un faro, risalente al 1832, si staglia su un mare argenteo, acceso per un attimo dai raggi del Sole che finalmente s'è deciso a fare capolino tra le nuvole minacciose.
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Sono ormai le 19.00, non ci rimane che un ultimo tratto di strada per approdare nel porto sicuro del nostro B&B quotidiano, il Burnside Cottage a Gills Canisbay. Siamo gli unici ospiti e i proprietari, una simpatica coppia in perfetto stile british, ci accolgono calorosamente nella loro casa, una villetta veramente carina che hanno in parte trasformato in B&B, uno dei più belli in cui abbiamo avuto il piacere di soggiornare. Oggi abbiamo un po' sforato con i tempi, ma stavolta non abbiamo difficoltà a trovare un locale dove rifocillarci, approfittando del ristorante d'un albergo nelle vicinanze, dove si possono gustare ottime pietanze a base di pesce. Domani sarà il giorno dello sbarco nelle Orcadi e non vediamo l'ora di respirare l'atmosfera delle isole.
Tappa del 13-8-2006: Gills Bay - Kirkwall
note
Il contenuto dei diari è frutto delle mie esperienze di viaggio e tutte le opinioni sono espresse a titolo puramente personale, non intendendo con ciò ledere i diritti o urtare la suscettibilità di nessuno. E' possibile riprodurne il contenuto su siti web amatoriali purchè ne venga citata la fonte ed informato l'autore. Qualsiasi altro tipo di utilizzo è soggetto ad un'espressa autorizzazione. Le informazioni storiografiche e documentali sono tratte dalla guida "Scozia" della Lonely Planet, 4° edizione italiana Giugno 2004 pubblicata dalla EDT. Questo Sito non ha nessuna finalità di lucro, non ha sponsor ne intende promuovere nulla o nessuno se non nell'affermazione di proprie opinioni personali. Le foto pubblicate nel presente diario sono state da me effettuate e sono freeware per un uso personale. Le immagini e le Clip Art utilizzate sono state dichiarate freeware per un utilizzo privato dai detentori del legittimo copyright.